PENSIERO
IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE E IL SOSTEGNO AL RUOLO GENITORIALE
I genitori sono le persone più importanti nella vita di ogni bambino: la famiglia rappresenta il contesto primario nel quale il bambino apprende e ordina le esperienze quotidiane.
La scuola costituisce un contesto educativo importante per lo sviluppo del bambino perché approfondisce e diversifica i processi di crescita già avviati in famiglia, arricchendo il bambino di esperienze nuove.
La famiglia e la scuola, quindi, si incontrano per condividere le responsabilità educative, ma anche per conoscersi reciprocamente e per condividere esperienze.
Avere cura della relazione con le famiglie significa permettere a ciascun nucleo di entrare in un contesto educativo che offre l’occasione di fruire di un tempo e uno spazio di condivisione della propria storia e dei propri vissuti.
ORGANIZZAZIONE E PENSIERO PEDAGOGICO DELLA SCUOLA
“L’indipendenza di un bambino deve passare attraverso la libertà. La libertà di sporcarsi, la libertà di cadere, la libertà di sbagliare, di muoversi e di inciampare. L’indipendenza di un bambino deve passare attraverso la libertà di poter fare da solo”.
L’idea principale attorno alla quale si articola e si costruisce il pensiero pedagogico della nostra scuola riguarda il riconoscimento e la valorizzazione del protagonismo di ciascun bambino. Intorno a questi elementi si sviluppano l’attenzione ai processi di apprendimento, la valorizzazione dell’ambiente come risorsa relazionale, l’affermazione del carattere aperto e collegiale del lavoro educativo, l’investimento sulla documentazione come strategia per rendere visibile il protagonismo dei bambini e il riconoscimento che la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica non è solo un fatto dovuto, ma la condizione fondante e fondamentale per un servizio educativo di qualità.
Mettere alla base della progettazione pedagogica il protagonismo di ciascun bambino significa sostenere un’idea di bambino inteso come soggetto “ricco”, ovvero competente, curioso, socievole e attivamente impegnato nella creazione della propria esperienza e nella costruzione della propria identità e della propria conoscenza.
LA CENTRALITÀ DEL BANBINO
L’attribuzione della centralità del bambino necessita di una corrispondente definizione del ruolo dell’adulto. È necessario, cioè, che l’educatore si collochi in un’azione indirizzata sull’organizzazione di contesti strutturati e sulla capacità di riconoscimento ed espansione delle diversità degli stili comportamentali dei bambini. Si tratta, in sintesi, di mantenere l’attenzione alla processualità dell’agire come espressione di una strategia evolutiva piuttosto che sulla tensione a certificare lo stadio di sviluppo raggiunto. In questa prospettiva si aprono le dimensioni del dialogo, della condivisione, dello scambio e del confronto con tutti coloro che hanno legami significativi con ciascun bambino.
Questo è il motivo per cui gli educatori e le insegnanti si impegnano non tanto a disegnare percorsi e traguardi, quanto piuttosto ad organizzare opportunità a supporto delle esperienze di sviluppo dei bambini.
Non si tratta, quindi, di raggiungere con i bambini esiti predeterminati, ma di cercare azioni progettuali che permettano di cogliere le connessioni e le opportunità emergenti dal contesto educativo. Nel momento stesso in cui l’azione educativa ha luogo, essa diventa il modo in cui si elaborano gli schemi di conoscenza e di riflessione nel “qui ed ora”.
Questo approccio permette di concepire l’educazione come un processo molto speciale, all’interno del quale chi educa deve diventare un ricercatore disposto a convivere con l’incertezza, a sperimentare, a discutere, a riflettere, a cambiare e a concentrarsi sui processi dell’esperienza piuttosto che sui risultati, mantenendo nel lavoro il piacere dello stupore e della meraviglia.
Le educatrici e le insegnanti intendono incentivare lo sviluppo di esperienze educative ricche, aperte, partecipate, discusse e rinnovate, capaci di cogliere nello stupore e nella meraviglia il senso dell’educare, un mestiere sociale e un progetto che interessa l’intera comunità.
I bambini, in quest’ottica, hanno la possibilità di costruire attivamente i propri apprendimenti attraverso il gioco simbolico, i laboratori e le uscite in natura: l’apprendimento esperienziale consente a ciascuno di utilizzare le proprie risorse e competenze e di sviluppare le proprie abilità di problem solving attraverso l’utilizzo della creatività.
PROGETTI
PROGETTI ANNUALI
Leggere, che passione!
Le educatrici credono fortemente nel potere formativo del libro, quindi propongono letture legate alle tematiche inerenti alla fase formativa di ciascun gruppo. Vengono utilizzati, nel corso dell’anno, libri della biblioteca presi in prestito e libri presenti a scuola. I più grandi si recheranno in biblioteca per conoscere le risorse del territorio.
IRC
L’ora di Religione Cattolica è una preziosa opportunità culturale ed educativa perché aiuta i bambini a scoprire le radici della storia e dell’identità. Le attività in ordine all’IRC offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione religiosa, promuovono la riflessione sul patrimonio di esperienza e contribuiscono a rispondere alle grandi domande di significato e di senso che partono dai bambini. L’IRC non intende “fare il credente”, ma propone un percorso che affronta e approfondisce la conoscenza sui temi fondamentali della Religione Cattolica, inoltre volge l’attenzione alle differenze culturali e religiose favorendo il dialogo e il rispetto.
Psicomotricità
Per l’équipe educativa è importante ritagliare momenti dedicati alla sperimentazione di sé dal punto di vista motorio, quindi vengono pensate e strutturate esperienze motorie in base alle diverse fasce d’età. Gli stimoli offerti dal movimento permettono l’accrescimento della stima di sé, facilitano l’accettazione del proprio corpo e di quello degli altri, incrementano lo sviluppo dell’autonomia e preparano i bambini a diventare maggiormente abili anche dal punto di vista cognitivo.
Pet therapy
Il progetto ha l’obiettivo di avvicinare i bambini al mondo animale attraverso la presenza fisica di uno o più cani nella struttura. I bambini impareranno ad approcciarsi al cane e a prendersi cura di lui spazzolandolo, nutrendolo e portandolo a spasso.
Inglese
Il progetto di lingua inglese è realizzato con l’intento di offrire ai bambini un primo approccio alla nuova lingua attraverso attività ludiche che permettono di imparare il lessico in modo naturale, divertente e originale. L’avvicinamento alla lingua inglese è efficace nei bambini piccoli perché il metodo utilizzato per insegnarlo è basato sulla comunicazione orale che sfrutta la capacità di ciascuno di memorizzare, intuire ed imitare.
Progetto 0 – 6 (nido, sezione primavera e scuola dell’infanzia):
La scuola promuove la continuità e l’unitarietà del curricolo offrendo occasioni di crescita in un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo delle competenze. Durante l’anno saranno progettate esperienze e momenti in ottica 0 – 6 per favorire la conoscenza di spazi e figure educative diverse. L’obiettivo di questo progetto è accogliere, valorizzare ed estendere la curiosità di ciascun bambino per favorire occasioni di apprendimento e socializzazione.